Il Morbo di Alzheimer rappresenta solo la più comune delle demenze, le quali si esplicano poi in una vasta gamma di sintomi e manifestazioni cliniche che necessitano di un’approfondita valutazione e di un corretto inquadramento diagnostico.

Nonostante il quadro sintomatologico possa variare da persona a persona, almeno due delle seguenti funzioni cognitive devono essere compromesse al punto da interferire con la normale conduzione della propria quotidianità: 

1. Memoria
2. Linguaggio 
3. Capacità di comunicazione, concentrazione, capacità di ragionamento logico e giudizio, flessibilità di fronte alle situazioni più comuni (decidere una ricetta in base a cosa si ha a disposizione, organizzare una giornata di appuntamenti o commissioni, ecc.)

Le cause dello sviluppo della demenza sono ancora ignote, ma sono stati identificati diversi fattori che aumentano il rischio di sviluppare la patologia: l’età, traumi cranici, la storia familiare, stili di vita e condizioni che possono provocare problemi ai vasi sanguigni.

Nella vita di tutti i giorni i comportamenti più comuni possono essere: dimenticare dove sono state appoggiate le chiavi di casa, di pagare le bollette, di rispettare degli appuntamenti o difficoltà nell’orientarsi nei luoghi o rispetto alla data.

Un dato importante è che i comportamenti ascrivibili ad un processo organico in atto, quindi allo sviluppo di una malattia, devono sempre risultare come un chiaro cambiamento rispetto ad un modo di essere precedente oppure un evidente peggioramento di alcune caratteristiche preesistenti. Per esempio: una persona tendenzialmente distratta può diventare confusa, non più affidabile, non autonoma nel ritrovare oggetti o nel ricordare situazioni importanti. In altri casi invece possono iniziare a comparire degli improvvisi comportamenti del tutto anomali per quella persona.

Nel caso della demenza, il cambiamento può spesso essere sottovalutato o giustificato in altro modo proprio perché fa parte di un processo di invecchiamento patologico e non necessariamente rispetta una determinata velocità. Se Lei, o un suo caro, nota un cambiamento nella capacità di pensare e comportarsi autonomamente, è raccomandato rivolgersi ad uno specialista.

Molte persone possono lamentare problemi di memoria: questo ovviamente non significa che hanno il Morbo di Alzheimer o un altro tipo di demenza. Possono essere diverse le cause dei disturbi di memoria: un periodo molto stressante, un evento traumatico. È difficile però, risalire alla causa reale senza un’attenta analisi dell’intero contesto di vita della persona. Per tale motivo, effettuare una valutazione neuropsicologica è essenziale per discriminare un problema di memoria legato alla demenza da uno indipendente dall’invecchiamento patologico. 

Per definizione le demenze sono progressive, croniche e irreversibili: non è possibile quindi, una volta inquadrata la situazione, guarire. Tuttavia è importante comprendere la possibilità della presenza della malattia e valutarne precocemente il livello di gravità, così da programmare un intervento mirato e specializzato, che consenta il mantenimento di uno stile di vita più soddisfacente possibile. Infatti anche se i sintomi suggerissero la demenza, la diagnosi precoce permette a una persona di ottenere il massimo beneficio dalle cure disponibili, usufruendo anche del tempo necessario per programmare il futuro.

Se Lei, o una persona cara, sta riscontrando difficoltà di memoria o altri cambiamenti nelle capacità di pensare, non le ignori. Consulti un medico per determinarne la causa. Una valutazione professionale potrebbe rilevare una condizione curabile.

In caso di dubbi sull’invecchiamento sano e patologico, vi invitiamo a visitare la pagina apposita Invecchiamento sano e patologico.

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