I disturbi specifici dell’apprendimento si suddividono in dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia.
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Oltre al lavoro di sostegno psicologico presso i nostri studi nei quartieri San Giovanni e Castelli Romani a Roma, NEUROPSICOLOGIA AD HOC offre un servizio di consulenza psicologica e neuropsicologica online.
Abbiamo già visto precedentemente i disturbi specifici dell’apprendimento che coinvolgono la lettura e il calcolo, ossia la dislessia e la discalculia, ma esistono anche difficoltà specifiche della scrittura: la disgrafia e la disortografia. In questo articolo, approfondiremo uno dei due disturbi della scrittura, ossia la disgrafia.
Nel report del MIUR con riferimento all’anno scolastico 2020/2021, 99.769 alunni presentano disgrafia e, rispetto alle diagnosi di DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento), la percentuale di disturbi di disgrafia è pari al 19%.
Ma cosa significa “disgrafia”? Quali sono i segnali per riconoscere la disgrafia? Scopriamo insieme le caratteristiche di questo disturbo, alcuni esempi di errori della disgrafia e come intervenire.
Cosa è la disgrafia
La disgrafia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che riguarda le abilità di scrittura, con interessamento della grafia (la scrittura manuale).
Secondo le Linee Guida del decreto ministeriale 12 luglio 2011,
“La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione. “
Linee Guida allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011
In altre parole, la disgrafia è rappresentata dalla difficoltà del bambino nell’eseguire la scrittura in maniera fluida e intellegibile, risultando in un tratto grafico non fluente e con scarsa qualità. Un esempio della disgrafia è una scrittura piccola e non comprensibile, con lettere storte e mal eseguite.
Come già specificato nell’articolo dedicato ai DSA, la disgrafia non è una malattia (per cui non “si guarisce” da essa) ma una condizione di origine biologica, che si può manifestare all’età di 7 anni, tra la seconda e terza elementare.
Come riconoscere la disgrafia?
La disgrafia, come abbiamo visto, significa una difficoltà nell’atto motorio della scrittura; se vuoi riconoscerla, quindi, devi osservare il tratto grafico (la scrittura vera e propria) del tuo bambino.
Sebbene siano presenti grandi differenze tra i tratti grafici dei vari bambini, alcune caratteristiche e comportamenti sono importanti per riconoscere una possibile disgrafia. Vediamone qualcuno:
- Utilizzo dello spazio: il bambino ha difficoltà nell’utilizzare adeguatamente lo spazio a disposizione. Non rispetta i margini del foglio, scrive storto, non è presente una sufficiente spaziatura tra i grafemi e tra le parole.
- Dimensione delle lettere: le lettere hanno dimensioni inadeguate, troppo piccole o troppo grandi.
- Prensione della matita/penna e pressione sul foglio: il bambino impugna in maniera scorretta la penna o la matita e la pressione sul foglio è troppo forte o troppo debole, mostrano quindi difficoltà nella modulazione della forza.
Queste caratteristiche portano ad una mancata intellegibilità del tratto grafico del bambino, che risulta quindi disarmonico.
Come intervenire sulla disgrafia?
Se hai notato questi campanelli di allarme nella scrittura del bambino, il primo passo è quello di procedere con una valutazione complessiva dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): infatti, spesso queste difficoltà possono essere co-presenti ed è fondamentale identificarli correttamente.
La valutazione, svolta tramite somministrazione di test specifici per la disgrafia, deve essere svolta da psicologi e neuropsicologi esperti in psicopatologia dell’apprendimento e neuropsichiatri infantili. (Per meglio comprendere la specifica situazione di ogni regione far riferimento alla sezione Normativa locale sui DSA.)
La valutazione effettuata può confermare o disconfermare la presenza di disgrafia attraverso l’analisi della scrittura del bambino: se tale approfondimento diagnostico rileva la presenza di disgrafia, il bambino potrà usufruire di agevolazioni e strumenti in ambito scolastico. Queste disposizioni sono fondamentali per evitare che il disturbo specifico dell’apprendimento influenzi negativamente l’esperienza scolastica del bambino e la propria autostima.
Tra i vari strumenti compensativi e dispensativi che sono utili al bambino con disgrafia troviamo:
- Quaderni speciali: questi quaderni sono stati pensati appositamente per i bambini disgrafici, permettendo un’organizzazione dello spazio agevolata tramite colori, linee e zone colorate.
- Impugnature: Le impugnature o “impugnatori” sono strumenti specifici che permettono una corretta impugnatura della matita o della penna a chi ha difficoltà. Sono accessori che si infilano sulla matita o sulla penna, attraverso un buco centrale, e sono caratterizzati da appositi ditali (o artigli) ai lati.
- Matite e penne ergonomiche: progettate per favorire la corretta impugnatura dello strumento e agevolare la scrittura.
- Video-scrittura: programmi che permettono la scrittura al computer, evitando quindi la grafia manuale.
Cosa possiamo fare per te?
Lo studio AD HOC è composto da neuropsicologi esperti nella psicopatologia dello sviluppo, che si occupano di valutazioni neuropsicologiche attraverso la somministrazione di test per la dislessia, la discalculia, la disgrafia e la disortografia.
Inoltre, ci occupiamo di percorsi personalizzati e specifici per potenziare le abilità più fragili, aumentare il senso di autoefficacia del bambino e favorire la costruzione di una buona autostima in ambito scolastico.
Ogni percorso di riabilitazione e di potenziamento parte dalla valutazione delle competenze, rilevando i punti di debolezza e di forza, per poi costruire insieme al bambino, alla famiglia e al corpo docenti un programma personalizzato ed efficace.
Disponiamo di tutor didattici specializzati che supportano il bambino nell’organizzazione del materiale scolastico, impartendo un metodo di studio mirato e guidando la famiglia e il corpo docenti negli strumenti compensativi e dispensativi indicati dagli specialisti per il singolo caso.
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