Disturbi specifici dell’apprendimento: come riconoscere la Disortografia

I disturbi specifici dell’apprendimento si suddividono in dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia.

Abbiamo già visto precedentemente i disturbi specifici dell’apprendimento che coinvolgono la lettura e il calcolo, ossia la dislessia e la discalculia, ma esistono anche difficoltà specifiche della scrittura: la disgrafia e la disortografia.

Nel report del MIUR con riferimento all’anno scolastico 2020/2021, 117.849 alunni presentano disortografia. Rispetto alle diagnosi di DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento), la percentuale di disturbi di disortografia è pari al 22,5%.

Ma cosa significa “disortografia”? Come si riconosce? In questo articolo approfondiremo questo disturbo, scoprendone il significato, riconoscendone i segnali che possono far sospettare la presenza del disturbo e cosa si può fare una volta diagnosticato.

Cosa è la disortografia

La disortografia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che riguarda le abilità di scrittura, differenziandosi dalla disgrafia (che interessa esclusivamente la grafia, ossia la scrittura manuale) per la presenza di errori ortografici e la mancata automatizzazione delle regole grammaticali della lingua italiana.

Secondo le Linee Guida del decreto ministeriale 12 luglio 2011,

“la disortografia riguarda l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale.”

Linee Guida allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011

La disortografia, quindi, è rappresentata dalla mancata applicazione delle regole grammaticali della lingua italiana, con conseguenti errori ortografici. Un esempio della disortografia può essere la mancanza sistematica della lettera “h” nel verbo avere (“a” invece di “ha”, “anno” invece di “hanno”).

Come riconoscere la disortografia?

La disortografia è un disturbo che può essere diagnosticato all’età di 7-8 anni, ossia quando il bambino frequenta la fine della 2^ elementare o l’inizio della terza.

Un bambino con disortografia può compiere molti errori durante la scrittura di un brano o di frasi, nonostante l’impegno e la concentrazione che può metterci. Questi errori vengono solitamente classificati in “fonologici”, “fonetici” e “non fonologici”:

• Errori fonologici: dipendono da un mancato rispetto del rapporto tra fonemi e grafemi, quindi tra il suono della lettera e la scrittura di essa.
• Errori fonetici: errori in cui si ha una difficoltà nell’analisi percettiva del suono
• Errori non fonologici (o ortografici): errori che riguardano la rappresentazione visiva scorretta della parola.

Andando più nello specifico, possiamo elencare alcuni errori tipici e più comuni, che può compiere il bambino con disortografia.

• Errori fonologici: omissione di lettere o intere sillabe (es. paura con para); confusione tra simboli grafici (es. cane con pane); inversioni delle sillabe (es. semaforo con sefomaro); reduplicazioni (es. melone con melolone); riduzioni di dittonghi (es. piede con pede).
• Errori non fonologici: separazioni scorrette (es. insieme con in sieme); fusioni scorrette (es. il papà con ilpapà); omissione o aggiunta di h (o mangiato; havere detto); errori nella rappresentazione dei digrammi o dei trigrammi (gni/gn – gl/gli – cs/sc); spaziatura irregolare (il bambino mangia con ilbambino mangia); errata trascrizione delle regole ortografiche (es. maiuscole, eccezioni)
• Errori fonetici: omissione o aggiunta di doppie (palla con pala); omissione o aggiunta di accento (città con citta)

Come si interviene sulla disortografia?

Se hai notato questi campanelli di allarme nella scrittura del bambino, il primo passo è quello di procedere con una valutazione complessiva dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): infatti, spesso queste difficoltà possono essere co-presenti ed è fondamentale identificarli correttamente.

La valutazione, svolta tramite somministrazione di test specifici per la disortografia, deve essere svolta da psicologi e neuropsicologi esperti in psicopatologia dell’apprendimento e neuropsichiatri infantili. (Per meglio comprendere la specifica situazione di ogni regione far riferimento alla sezione Normativa locale sui DSA.)

Qualora la valutazione confermasse la presenza di disortografia, il bambino potrà usufruire di strumenti compensativi e dispensativi a scuola, permettendogli di affrontare le proprie difficoltà senza rimanere indietro con gli apprendimenti quotidiani. Questi strumenti dispensativi e compensativi sono un ausilio molto importante per i bambini disortografici, per ridurre l’impatto che il DSA può avere sulla motivazione allo studio e sulla frequenza scolastica.

Tra i vari strumenti compensativi e dispensativi che sono utili al bambino con disortografia, troviamo:

• Mappe, schemi e tabelle con le regole grammaticali della lingua italiana;
• Programmi di videoscrittura, i quali associano il correttore ortografico con la sintesi vocale;
• Software speech-to-text, che permette di “dettare” direttamente al proprio PC;
• Registratore vocale, per agevolare il bambino che non riesce a prendere appunti comprensibili durante le lezioni.

Cosa possiamo fare per te?

Lo studio AD HOC è composto da neuropsicologi esperti nella psicopatologia dello sviluppo, che si occupano di valutazioni neuropsicologiche attraverso la somministrazione di test per la dislessia, la discalculia, la disgrafia e la disortografia.

Inoltre, ci occupiamo di percorsi personalizzati e specifici per potenziare le abilità più fragili, aumentare il senso di autoefficacia del bambino e favorire la costruzione di una buona autostima in ambito scolastico.

Ogni percorso di riabilitazione e di potenziamento parte dalla valutazione delle competenze, rilevando i punti di debolezza e di forza, per poi costruire insieme al bambino, alla famiglia e al corpo docenti un programma personalizzato ed efficace.

Disponiamo di tutor didattici specializzati che supportano il bambino nell’organizzazione del materiale scolastico, impartendo un metodo di studio mirato e guidando la famiglia e il corpo docenti negli strumenti compensativi e dispensativi indicati dagli specialisti per il singolo caso.